Lea Schertenleib

Consiglio Nazionale: Candidata n. 08 – Lista 12
Professione: Studentessa di pedagogia curativa
Data di nascita: 19.10.1999
Luogo di residenza: Manno

 

Congedo parentale

Nel contesto odierno, in cui i diritti sociali vengono sempre più erosi e le richieste di flessibilità sul posto di lavoro aumentano costantemente, risulta sempre più difficile conciliare la vita professionale con la famiglia. Il congedo parentale è un diritto necessario per riuscire a crescere dei figli con un equa ripartizione dei ruoli nella coppia: permettendo alla donna di essere meno sovraccaricata e di agevolare il suo rientro sul posto di lavoro, ma allo stesso tempo per permettere anche all’uomo di essere più presente del percorso di crescita del figlio. Per questo motivo occorre battersi per un rafforzamento del congedo parentale a tutti i livelli. Ad esempio, il nostro Consigliere Comunale di Bellinzona Alessandro Lucchini con una sua proposta è riuscito a raddoppiare a 20 giorni il congedo paternità per i dipendenti del comune di Bellinzona.

Riforma AVS e innalzamento dell’età pensionabile delle donne

Un rafforzamento dell’AVS è necessario, in quanto, come pilastro fondamentale del nostro sistema pensionistico, deve garantire uno standard di vita dignitoso ai pensionati e alle pensionate: questo significa dunque aumentare l’ammontare delle rendite erogate, al momento ancora insufficiente per adempiere appieno al proprio scopo. Ci troviamo tuttavia a dover risolvere il problema delle entrate, le soluzioni proposte non sono sicuramente la direzione giusta da intraprendere. L’innalzamento dell’età pensionabile delle donne sarebbe un ulteriore danno ai diritti delle salariate, le quali sono già discriminate a livello salariale: la parità non si raggiunge con un’erosione dei diritti! Oltre al danno la beffa. L’aumento dello 0,7% dell’IVA, tassa fortemente antisociale, sarebbe un aggravio soprattutto per le famiglie a medio-basso reddito, la classe lavoratrice e la piccola-media impresa. Per migliorare lo stato di salute del primo pilastro sono necessarie delle misure più coraggiose: lo Stato deve ridistribuire la ricchezza aumentando la progressività dell’imposizione fiscale e immettere maggiori risorse nell’AVS.

Quote di genere

Le quote di genere rappresenterebbero una misura legislativa che intaccherebbero in minima parte le diseguaglianze di genere: forzare una maggiore rappresentanza femminile nei luoghi dirigenziali, non è sinonimo di emancipazione femminile. Pertanto la strada da intraprendere, non è tanto quella giuridica come sostenuto dal femminismo borghese, ma quella che mette in discussione gli attuali rapporti di produzione per rivendicare pienamente delle condizioni materiali pari a quelle dell’uomo. Risulta chiaro che in questo modo, con le dovute pressioni politiche, si obbliga l’intera società a riconfigurarsi: dal momento che le donne avanzeranno davvero nei diritti sociali, l’organizzazione della famiglia, del lavoro e delle istituzioni dovrà tenere conto di questo fatto. In quanto donna comunista, dunque, non posso sostenere una misura a beneficio delle donne borghesi, le quali non hanno alcun interesse nel sostenere le rivendicazioni delle giovani donne e delle lavoratrici: a un’operaia insomma importa poco del sesso del proprio padrone!

Equità dell’imposizione delle coppie e delle famiglie

L’imposizione fiscale delle due categorie, coppie e famiglie, dovrebbe essere la medesima e rispondere ad un principio di equità: è necessario che si adotti un sistema che sappia rispondere alla moderna ripartizione dei compiti all’interno del nucleo famigliare e che, dunque, non favorisca la presenza di un solo reddito.
Occorre tuttavia menzionare il dato centrale per ottenere una reale equità: la progressività dell’imposizione fiscale. Risulta perciò evidente che per ottenere una reale giustizia fiscale, è necessario che ogni comunità domestica contribuisca sulla base delle proprie disponibilità finanziarie. Per questa ragione occorre alleggerire il carico fiscale alle famiglie più modeste e parallelamente colpire con coraggio gli ingenti patrimoni e redditi: insomma bisognerebbe redistribuire la ricchezza!

 

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