Ada Tognina

Consiglio Nazionale: Candidata n. 04 – Lista 11
Professione: Studentessa di storia e conoscenze religiose
Data di nascita: 02.02.1997
Luogo di residenza: Manno

 

Congedo parentale

“Mentre la metà dei Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) prevede un congedo di maternità o parentale di almeno 43 settimane, la legislazione svizzera
contempla solo il congedo di maternità, ma non regolamenta né un congedo di paternità né un congedo parentale pagati.”
La situazione non può restare questa, la scusa di nuovi costi generati dal congedo è già stata smontata da analisi approfondite che tengono conto, sì del costo che genererebbe, ma anche di tutti i benefici che porterebbe. In primis un congedo parentale gioverebbe al bambino o bambina piccola, i genitori potrebbero usufruire del congedo sia prima che dopo la nascita del bambino, diminuendo così due grandi fattori di stress, ovvero le ultime settimane di gravidanza e le prime post-parto. Anche il legame padre-figlio/a verrebbe rafforzato, avendo anche gli uomini la possibilità di passare più tempo con nascituri. Pure l’economia ne guadagnerebbe, le madri non verrebbero completamente tagliate fuori dal mondo del lavoro in quanto potrebbero dividere i compiti con i propri compagni.

Riforma AVS e innalzamento dell’età pensionabile delle donne

Iniziamo dal presupposto che un discorso del genere, a parer mio, non può venir affrontato fintanto che non sussista la reale parità tra salari di uomini e donne.
Sperando che ciò avvenga presto, ma tenendo conto che probabilmente non sarà così, capisco la necessità di rivedere l’età di pensionamento in quanto l’aspettativa di vita si sia allungata negli ultimi decenni, ma non condivido l’idea generale di innalzamento dell’età pensionabile, però condivido la parificazione tra uomo e donna. Trovo non molto logico voler alzare l’età di pensionamento in un’epoca in cui anche i più giovani faticano a trovar lavoro e i 55enni vengono già considerati da molte aziende anziani”. Quindi penso semplicemente che per ora non sia il caso di voler concentrarsi sull’innalzamento dell’età pensionabile per le donne, ma iniziare a parificare le buste paghe prima di prendere ancora qualcos’altro dalle donne lavoratrici.

Quote di genere

Penso sia importante sostenersi tra donne e tra uomini per vedere una maggiore rappresentazione almeno di queste due realtà. Non trovo necessarie le quote di genere, anche perché va ricordato che una donna non rappresenta tutte le donne, come un uomo non rappresenta tutti gli uomini. Non credo che la soluzione siano quote prefissate che rischiano di sminuire a volte il valore di alcuni individui dando importanza a fattori, comunque per alcuni aspetti secondari, come il sesso biologico della persona. Penso piuttosto che sia importante la collaborazione e il sostegno attraverso piattaforme che diano visibilità a persone che magari mai si sarebbero potute permettere tale audience.
Serve più diversità in molti settori della società, ricordandoci che essa viene portata da uomini, donne e chiunque sia in grado di avere una visione diversa della nostra, a volte distorta, realtà.

Equità dell’imposizione delle coppie e delle famiglie

Nonostante si sia in un’epoca in cui il matrimonio non è più per tutte, non interessa più a tutte e non è permesso a tutte e tutti trovo che sia necessario, per coloro che ancora vogliono sposarsi di non venir penalizzata fiscalmente per questa scelta. Questo dovrebbe andare a pari passo con un miglioramento delle altre varianti di unioni presenti, vedi unione domestica registrata che per molti aspetti è ancora molto svantaggiosa rispetto al matrimonio.

 

<   Torna alle candidate