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Clarissa David

Consiglio Nazionale: Candidata n. 02 – Lista 04
Professione: Praticante legale e assistente di ricerca
Data di nascita: 19.07.1994
Luogo di residenza: Lugano

 

Congedo parentale

Le famiglie sono gli elementi fondamentali della nostra società e dell’educazione. Oggigiorno, infatti, le famiglie si trovano maggiormente confrontate con le difficoltà di conciliare vita privata e lavoro. In confronto ad altri paesi europei, in particolare agli Stati nordici, in Svizzera la tematica relativa all’introduzione di un congedo parentale è ancora troppo poco dibattuta e, soprattutto, rinnegata. Questa situazione è certamente anche la conseguenza di un ideale di famiglia tradizionale che, però, non rispecchia più la società moderna nella quale viviamo oggi. Di conseguenza, la Svizzera, non si è ancora adeguata ad una società dinamica ed in continua evoluzione. Una misura a sostegno di questa problematica è quindi necessaria. La promozione e l’estensione di un congedo paternità attraverso l’introduzione del congedo parentale deve essere quindi considerata una priorità politica. Inoltre, l’introduzione di un congedo paternità di quattro settimane rappresenta un primo passo estremamente importante per lo sviluppo di un congedo parentale moderno e uno strumento per promuovere l’uguaglianza e l’auto-gestione delle famiglie.

Riforma AVS e innalzamento dell’età pensionabile delle donne

La tematica relativa alla riforma AVS e all’innalzamento dell’età pensionabile delle donne rappresenta un tema molto caldo nella politica nazionale, soprattutto a fronte dello sciopero delle donne del 14 giugno 2019. Purtroppo, in Svizzera le donne continuano a subire discriminazioni salariali e a percepire delle rendite AVS molto più basse. Attraverso una diminuzione delle rendite, le donne perderebbero ben 10 miliardi complessivi da oggi fino al 2030, senza alcuna misura compensatoria sufficiente. 500’000 donne in Svizzera, non dispongono del secondo pilastro a causa dei redditi insufficienti. Oltre a ciò, molte donne svolgono attività non riconosciute e non remunerate, quali la cura dei famigliari, dei bambini e della casa. In questo modo, le donne si ritrovano a rispondere di una riforma AVS che non le tutela in alcun modo e che non prevede delle misure compensatorie sufficienti. Il presente progetto di riforma AVS è già fallito in precedenza e la popolazione ha già espresso la sua volontà, che risulta essere contro a questa tipologia di riforma. Nonostante ciò, il Consiglio federale ha riproposto l’iniziativa, non tutelando le donne nei loro diritti ed andando contro alla mera volontà popolare.

Quote di genere

Purtroppo, ad oggi, la rappresentanza delle donne sia in ambito economico, sia in ambito politico è ancora troppo carente. Una delle principali cause di questa sotto-rappresentanza è la difficoltà di conciliare la vita privata con l’attività lavorativa. Oltre a ciò, vi sono le svariate discriminazioni nei confronti delle donne che assumono determinate posizioni nella società che sono ancora fortemente presenti nella società.
Alla luce di ciò, è fondamentale che la Svizzera proceda allo sviluppo e all’implementazione di misure strutturali affinché la rappresentanza delle donne venga promossa in tutti i campi della società. Nello specifico, bisogna agire affinché si aumenti la presenza delle donne in tutte le cariche politiche, nei consigli di amministrazione delle società, nelle posizioni dirigenziali e in quelle professioni che, ad oggi, restano ancora di competenza esclusiva degli uomini. Per fare ciò, è inoltre di fondamentale importanza agire mediante la sensibilizzazione delle giovani donne, ma anche dei giovani, nelle scuole.

Equità dell’imposizione delle coppie e delle famiglie

Oggi in Svizzera, nell’ambito dell’imposta federale diretta, un numero molto elevato di coniugi con due redditi e di coniugi pensionati paga più imposte rispetto alle coppie non sposate che si trovano, però, nella stessa identica situazione economica. Su decisione del Tribunale federale, se questo onere supplementare supera il 10%, ci troviamo di fronte ad una disparità di trattamento non in linea con la Costituzione. È importante quindi procedere ad una modifica di questo sistema, in modo da non svantaggiare le coppie sposate in Svizzera. A questo proposito, l’introduzione di un modello del calcolo alternativo dell’imposta è la giusta risposta al problema. Se questa soluzione, però, comporta un aumento dell’onere fiscale alle famiglie monoparentali, diventa essenziale prevedere per questa categoria di contribuenti una deduzione dalla base di calcolo di 11’500 franchi a titolo di compensazione.

 

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