Federica Caggia

Consiglio Nazionale: Candidata n. 01 – Lista 04
Professione: Studentessa in Lavoro sociale, politiche sociali e antropologia sociale
Data di nascita: 21.10.1998
Luogo di residenza: Vacallo

 

Congedo parentale

Il congedo maternità è un ottimo esempio di sessismo istituzionalizzato basato sulla rappresentazione sociale della donna-madre. Questa associazione non solo non è assoluta (ci sono donne che senza essere madri rimangono donne) ma è anche falsa: anche se le donne vivono fisicamente la gravidanza e il parto, non c’è alcun dato biologico o fisiologico che giustifica la scelta obbligata che sia lei a occuparsi dell’infante per la durata di 14 settimane, come prevede la legge. Nessun dato fisiologico o biologico assolve gli uomini dal dovere della paternità, le loro capacità sono semplicemente le stesse di quelle delle donne. Ecco perché il congedo parentale sarebbe l’unica scelta logica ed equa da fare: del tempo che i genitori possono dedicare alla cura delle figlie piccole e dei figli piccoli a discrezione, senza che nessuna sia obbligata a rinunciare alla propria carriera perché lo Stato svizzero non è in grado di pensare alla famiglia fuori dagli stereotipi borghesi.

Riforma AVS e innalzamento dell’età pensionabile delle donne

L’età pensionabile delle donne è uno dei tanti indicatori della differenziazione sessista che lo Stato svizzero opera nei confronti delle cittadine e dei cittadini. Anche se questo tipo di segnale è molto rimesso in causa oggi in nome dell’uguaglianza, il vero fine di alzare l’età pensionabile delle donne a 65 anni è quello di risanare l’AVS. Io penso che finché le donne subiranno discriminazioni salariali vergognose e avranno di conseguenza pensioni sistematicamente più basse, non avrà senso discutere di uguaglianza in termini di età di pensionamento. Per risanare l’AVS è ora di proporre soluzioni nuove che non vadano verso lo smantellamento del primo pilastro in favore del secondo e del terzo, perché per tante persone si tratta dell’unica risorsa disponibile e non ci sono le possibilità materiali di proteggersi in modo privato durante la vecchiaia. Per garantire anche in futuro i servizi di AVS bisogna rafforzare la natura redistributiva di questa assicurazione sociale e per farlo è necessario prendere in conto i dividendi nel calcolo dei contributi sociali.

Quote di genere

Le quote di genere sono una misura transitoria che ha l’obiettivo di normalizzare, agli occhi della società, che le donne si assumano ruoli di potere in ambito pubblico e privato. Per me questo non è il primo aspetto su cui è necessario agire. Educhiamo le ragazze a vergognarsi di quello che pensano, insegniamo loro ad essere timide e non volersi esporre per il rischio di sembrare stupide, le cresciamo dando loro segnali continui su come deve essere il loro aspetto fisico ma nessuno su come deve essere la loro preparazione sul mondo circostante. Nonostante ci sono ragazze e donne intelligenti e preparate per assumersi ruoli di potere, spesso queste non osano mettersi in gioco pubblicamente per ottenerli, perché la società semplicemente non le ha preparate. Le quote rosa sono una misura che si applica ai sintomi di un problema molto più profondo, per attaccare alla radice questo problema bisognerebbe cambiare completamente il tipo di educazione che diamo alle bambine e ai bambini.

Equità dell’imposizione delle coppie e delle famiglie

Le imposte fiscali sono una misura di redistribuzione della ricchezza che hanno l’obiettivo di parificare le opportunità di persone con risorse molto diverse tra loro. Attualmente le famiglie vengono tassate in qualità di nucleo, tenendo conto di tutte le entrate e di tutte le uscite di ogni membro. Questo fa aumentare le possibilità di avere un grosso carico fiscale da versare, in particolare se più di un membro lavora a tempo pieno, e perlopiù il rischio viene evitato tramite la flessibilità lavorative delle donne. Le donne lavorano più spesso a tempo parziale, cosa che impedisce loro di fare carriera e di avere un reddito elevato, ma che permette alla famiglia di contenere i propri contributi fiscali. Io difendo una tassazione individuale di ogni membro, perché un sistema basato sul nucleo familiare corrisponde a una visione tradizionale della famiglia e impone maggiore dipendenza economica alle donne. La tassazione individuale all’interno di coppie e famiglie faciliterebbe la conciliazione lavoro-famiglia per le donne in Svizzera.

 

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