Natalia Ferrara

Consiglio Nazionale: Candidata n. 04 – Lista 09
Professione: Avvocato
Data di nascita: 14.11.1982
Luogo di residenza: Stabio

 

Congedo parentale

Lo studio 2018 della Commissione federale di coordinamento per le questioni femminili (COFF) indica un modello a tendere: congedo totale massimo per i due genitori 38 settimane. Evidenzia sia il ritardo della legislazione svizzera in questo ambito, sia il tema del finanziamento. I contrari alla misura si preoccupano infatti dell’investimento necessario, eppure le ricerche dimostrano che se crescesse il tasso di occupazione femminile – il congedo parentale la favorisce – il problema del costo si risolverebbe da solo. Il solo modo per combattere la nostra tendenza demografica all’invecchiamento è incentivare la natalità in Svizzera. Con un congedo parentale adeguato e una conciliabilità fattiva (e non di facciata!) si riuscirebbe a favorire la genitorialità, l’avvio ottimale della vita del bambino e, non meno importante, superare il modello di custodia attuale, secondo cui pare che un neonato nasca solo figlio di sua madre e non anche del suo papà.

Link allo studio COFF per chi fosse interessato: www.ekff.admin.ch

Riforma AVS e innalzamento dell’età pensionabile delle donne

Nel maggio di quest’anno il PLR svizzero ha presentato una serie di proposte: pensionamento flessibile, aumento moderato dell’IVA per finanziare l’AVS, misure di consolidamento per il secondo pilastro. In questo contesto entra in considerazione anche l’innalzamento dell’età AVS delle donne a 65 anni, con le opportune misure di accompagnamento per i redditi minori. L’aumento dell’età pensionabile per me non è un tabù. Nemmeno lo è però ammettere che oggi, in genere, va in pensione prima chi ha rendite migliori e lavora più a lungo chi è costretto a farlo. Occorre dunque un approccio globale, che tenga conto degli effetti pensionistici delle differenze salariali, prenda in considerazione anche le rendite LPP, il risparmio individuale di ognuno e i dati demografici complessivi. Non da ultimo, riformare il sistema pensionistico, significa confrontarsi in concreto con il tema del lavoro. L’impiego delle persone con più di 50 anni è infatti sempre più difficile. Se la politica deciderà che occorre aumentare l’età pensionabile, dovrà farlo insieme all’economia, affinché ci siano occasioni di impiego per tutti, anche gli over appunto.

Quote di genere

Una liberale è contraria alle regole inutili, non a quelle necessarie; a quelle che bloccano, non quelle che permettono evoluzioni positive. Sono liberale e pragmatica, e dunque ritengo che se i partiti e le aziende capiscono (finalmente!) che è ora di far cessare la discriminazione oggettiva verso le donne (e ci sono anche segnali positivi in questo senso), allora non serviranno quote. In caso contrario sì, a tempo determinato, solo per traghettarci verso una situazione di maggiore equità. Le quote peggiori sono comunque quelle attuali, perché sono quote nascoste eppure sotto gli occhi di tutti. Quote regionali, quote di lobby, quote di partiti. Un mondo politico ed economico in giacca e cravatta, un monopolio quasi, quote azzurre potremmo dire. È ora di cambiare e di dare alle donne la libertà di avere le stesse possibilità di partenza degli uomini. Naturalmente, la quota è una sorta di gesso per aiutare alla frattura di genere di guarire, ma non costituisce la guarigione in sé. Quella deve avvenire nelle culture e nelle pratiche personali, sociali, politiche ed economiche.

Equità dell’imposizione delle coppie e delle famiglie

Come in tutti i temi fiscali, ogni semplificazione e ogni slogan è dannoso e bisogna sempre pensare anche alle conseguenze pratiche sui gettiti. Dopo l’annullamento della votazione nazionale del 28 febbraio 2016 da parte del Tribunale federale, il Consiglio federale ha licenziato recentemente un nuovo messaggio all’attenzione delle Camere sul tema della tassazione delle coppie e delle famiglie. L’obiettivo deve essere una tassazione indipendente dallo stato civile dei contribuenti, anche per eliminare l’attuale situazione che tendenzialmente sfavorisce l’impiego delle donne coniugate. Senza dimenticare che, lo dicono le cifre, la stabilità della condizione di coniugati si è molto ridotta negli ultimi decenni. Non solo molte famiglie sono quindi ricomposte ma anche molti cespiti fiscali seguono lo stesso destino. Tassazione individuale dunque ma, ricordiamolo sempre, anche impiego ottimale del gettito di imposta disponibile nell’interesse collettivo.

Tema a scelta

Nell’epoca dei social e della velocità ho deciso di scrivere un libro: LIBERALISMO – Vincere sessismo e populismo al tempo dei click, dei like e delle fake news (Armando Dadò Editore, 248 pagine). Questo faticoso esercizio rappresenta per me uno dei pochi modi, per chi scrive e per chi legge, di dare tempo alle parole. Per provare a dire e non solo a parlare. Mi permetto di consigliare di acquistare, leggere e parlare del mio libro. Anche muovere critiche, per carità, ma esprimersi. Peggio dei populismi che dilagano ci sono solo i silenzi di chi non li contrasta in nessun modo. Per me scrivere questo libro ha significato avere cura delle idee, ossia riempire il serbatoio di una politica che non voglia nutrirsi solo di contrapposizioni, di confini e moralismo. Con il mio libro ho cercato di dare un contributo, senza pretese ma non senza speranza.

 

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