Il suffragio femminile, un diritto da mezzo secolo

La Commissione pari opportunità: “Siamo ancora lontani dalla vera uguaglianza” – 12 mesi di campagna per celebrare la conquista ottenuta il 19 ottobre del 1969

Il 19 ottobre 1969 il 63% degli uomini ticinesi chiamati ad esprimersi in votazione popolare disse «sì» all’introduzione del suffragio femminile in materia cantonale. La decisione arrivò con due anni di anticipo sulla politica federale. «Ma a 50 anni di distanza, purtroppo, siamo ancora lontani dal raggiungimento di una parità di fatto». Ad evidenziarlo è la Commissione consultiva per le pari opportunità le cui rappresentanti ieri a Lugano hanno annunciato il lancio della campagna per il mezzo secolo del diritto di voto alle donne.

Cinque decenni dopo il «sì» alle urne dei ticinesi, le cifre mostrano evidenti differenze. Basti pensare che ci vollero altre sei legislature prima di vedere una donna in Governo nel nostro Cantone e, ad oggi, ad aver ricoperto il ruolo di consigliera di Stato sono state solo in tre: la prima, nel 1995, fu Marina Masoni, seguita nel 1999 da Patrizia Pesenti e da Laura Sadis nel 2007. E la presenza femminile nell’Esecutivo cantonale non è stata rinnovata dopo le elezioni del 2015.

Dodici mesi di campagna per celebrare la conquista
«Un evento unico non era sufficiente». Davina Fitas, presidente della Commissione consultiva per le pari opportunità fra i sessi non ha dubbi e con il sostegno delle varie associazioni femminili attive in Ticino si è giunti alla decisione di dedicare ai 50 anni dall’introduzione del diritto di voto alle donne una campagna della durata di un anno, costellata da una serie di eventi. «L’operazione prenderà il via il 19 ottobre 2018 e si concluderà il 19 ottobre 2019: proprio nel giorno in cui, nel 1969, il 63% degli uomini ticinesi concessero il diritto di voto alle donne», ha spiegato Fitas.